Teatro

Accademia di danza di Roma, Fullington ricostruisce i balletti di Petipa

Accademia di danza di Roma, Fullington ricostruisce i balletti di Petipa

E' nata una collaborazione tra due importanti istituzioni romane ovvero la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, diretta dal Segretario Regionale per il Lazio Daniela Porro e l'Accademia Nazionale di Danza, diretta dal Maestro Bruno Carioti.

E’ stato infatti organizzato un ciclo di  incontri incentrati sulla valorizzazione e sul recupero del patrimonio storico dell’arte coreutica, ideati e coordinati da Francesca Falcone ed Emanuela Garrone (storico dell’arte presso la Galleria), con la collaborazione di Elena Viti (docente di Propedeutica della danza presso l’AND).

Il terzo incontro previsto per domenica 25 ottobre alle ore 16  sarà incentrato su Marius Petipa, il grande coreografo francese che emigrato in Russia creò alla fine dell’Ottocento balletti celeberrimi tra cui Bella Addormentata, Lago dei Cigni, Don Chisciotte, ancora oggi rappresentati sulle scene dei più grandi teatri del mondo e interpretati dai nostri beniamini.

Come si sono trasformati allora nel tempo questi balletti, cosa è cambiato e quanto si è perduto nella memoria corporea delle versioni originali? Doug Fullington, attualmente direttore dei programmi educativi e assistente del direttore artistico del Pacific Northwest di Seattle, tra i massimi esperti di notazione della danza secondo il metodo di trasposizione grafica di Vladimir Stepanov (contemporaneo di Petipa e autore del sistema omonimo di “notazione del movimento”), guiderà ii partecipanti n questo viaggio a ritroso nel tempo, collegando gli anelli mancanti di una tradizione coreografica che si credeva perduta.

Fullington terrà uno stage con gli allievi del VII e dell’VIII corso dell’Accademia. Gli allievi interpreteranno alcune variazioni solistiche tratte da Bella Addormentata e Lago dei Cigni, inizialmente nella versione da loro studiata nelle classi di Repertorio e poi nella ricostruzione di Fullington rimessa in vita grazie alla “notazione” Stepanov.